I termini control room e servitizzazione sono di grande rilevanza nel dizionario dell’industria 4.0. Lo sviluppo di questi due elementi ha un’importanza cruciale nel rapporto tra OEM e VAR, specialmente nell’informatica e nell’automotive.
Lo sviluppo delle control room e il progressivo miglioramento delle strategie di servitizzazione, insieme alla sempre maggiore interconnessione tra macchine e impianti garantita dall’industrial internet of things (IIOT), sta rivoluzionando il controllo e la gestione delle fabbriche attraverso sistemi virtuali e processi di automazione.
Qual è l’OEM significato
Per comprendere a pieno l’impatto del processo di servitizzazione e delle control room sulla produzione bisogna prima fare un passo indietro e capire cosa si intende per OEM. Significato di questa sigla? L’acronimo deriva dall’inglese Original Equipment Manufacturer, ovvero il termine indica i produttori di apparecchiature originali. Questi sono fondamentalmente aziende che vendono i loro prodotti a terzi, i quali si occupano di brandizzarli, confezionarli e rivenderli.
La tipologia di azienda che compie queste operazioni risponde al nome di VAR, Value-Added Reseller. In altre parole, questi rivenditori acquistano prodotti completi, o componenti di prodotti dalle OEM e li immettono sul mercato aggiungendo valore grazie alla loro brand reputation o in virtù di una posizione dominante rispetto al settore di riferimento.
Mentre quindi le OEM sono realtà B2B, cioè che intrattengono relazioni commerciali con altre aziende, le VAR vendono al dettaglio, quindi direttamente al consumatore finale (B2C). Le due tipologie di azienda non sono comunque da considerare come due compartimenti stagni: una OEM può smettere di destinare i suoi prodotti ad altri brand e cominciare a vendere al dettaglio, ma anche rivendere contemporaneamente componenti ad altre aziende e prodotti completi brandizzati ai consumatori.
Control room: come si sono evolute
Control room e servitizzazione entrano in gioco proprio nel rapporto tra OEM e VAR. Ma a cosa ci si riferisce di preciso con questi due termini?
- Control room: è una struttura centralizzata composta da hardware, software e servizi digitali che rendono un’azienda capace di monitorare costantemente i dati operativi, tracciandone il flusso e archiviandoli. In questo modo è possibile pianificare routine di manutenzione predittiva, diagnosticare guasti e malfunzionamenti e intervenire a distanza. È una soluzione customizzabile, alla quale ogni azienda può aggiungere ulteriori servizi.
- Servitizzazione: dall’inglese “Servitization”, è un modello di business che prevede che un’azienda OEM venda, oltre che dei prodotti, anche dei servizi correlati resi possibili dalle tecnologie digitali. Tra questi figurano proprio il monitoraggio e interventi da remoto. Le strategie di servitizzazione aggiungono quindi valore all’offerta delle OEM e contestualmente offrono maggiori possibilità alle VAR.
Le control room si sono dunque evolute nel tempo per offrire servizi sempre più complessi e appetibili. Tra i principali:
- Archiviazione dei dati sul cloud e accesso ai registri operativi di una macchina;
- Notifiche di allarmi, tracciamento e localizzazione;
- Possibilità di diagnosi e interventi a distanza tramite telecontrollo e realtà aumentata.
Servitizzazione – pro
Il vantaggio più immediato della servitizzazione è la possibilità di intervenire sui disservizi da remoto. I passi avanti della manutenzione predittiva e delle pratiche di automazione e telecontrollo hanno in questo senso evoluto ulteriormente il concetto stesso di strategie di servitizzazione. Ad esempio le aziende OEM possono adesso fornire assistenza da un punto all’altro del pianeta, senza alcun compromesso in quanto a efficacia, sfruttando dati archiviati digitalmente su piattaforme cloud.
Tutte queste innovazioni conferiscono di fatto al costruttore OEM una valenza strategica superiore rispetto al passato. Questi pro si ripercuotono anche sui clienti che possono godere di servizi migliori, più vicini alle proprie esigenze. Il maggiore flusso di dati permette inoltre di aumentare l’efficienza, i ritmi produttivi e la sostenibilità del processo costruttivo. In definitiva, l’essenza della servitizzazione, nonché il suo vantaggio principale, è la trasformazione dei beni prodotti da un’azienda in una gamma di servizi correlati, messi a disposizione a pagamento.
Servitizzazione – applicazioni
Le strategie di servitizzazione hanno molteplici applicazioni. Un esempio che permette di comprenderne al meglio il potenziale è quello della manutenzione. Se si verifica un problema che richiede necessariamente l’intervento diretto di un tecnico, l’azienda OEM può guidarlo passo passo da remoto dalla control room. Interventi di questo tipo sono inseriti all’interno di un piano “Pay per use”, che può inoltre comprendere aggiornamenti delle macchine secondo le medesime modalità.
Le applicazioni della servitizzazione permettono in sostanza di alleggerire il carico di lavoro delle VAR. Le aziende OEM possono per esempio prendersi la responsabilità dei processi di installazione, disinstallazione e controllo dei loro componenti, proponendo una tariffa oraria fissa o un pacchetto di interventi periodico. Chiaramente, migliore sarà la dotazione hardware-software della control room e il know-how dell’azienda OEM, superiore sarà la qualità dei servizi venduti.
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